Qualcuno era Cirano; Michele Palach, ma l'eternità è qui
“Michele Palach, ma l’eternità è qui”
“La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria […] nella fedeltà alla coscienza i cristiani si uniscono agli altri uomini per cercare la verità e per risolvere secondo verità tanti problemi morali”, questo è un passo della costituzione apostolica “Gaudium et spes”, la quale rappresenta uno dei testi cardini del Concilio Vaticano II.
Viene ripreso con vigore il primato della coscienza individuale, tanto caro a Don Andrea Gallo, che lo ripeteva nei suoi importanti testi cattolici.
Per questo, forse, è contrario prima di tutto al buon senso, considerare dannati i morti suicidi, come fossero tanti Pier delle Vigne, la figura dantesca imprigionata nell’inferno perché ha usato la violenza contro di sé.
Questa piccola riflessione sembra doversi declinare in due giovani ragazzi: Jan Palach e Michele.
Il primo si diede fuoco il 16 gennaio 1969 a Piazza San Venceslao al centro di Praga ai piedi della scalinata del museo nazionale, per contrastare con la sua anima e la sua vita la repressione dell’Unione Sovietica contro la Primavera di Praga, il periodo nel quale il Governo di Dubček volle opporsi alla dittatura di fatto sovietica.
Michele invece si è tolto la vita qualche giorno fa, e la sua lettera scritta prima di uccidersi ha commosso l’Italia. Lui scrive “non posso imporre la mia essenza, ma la mia assenza sì, e il nulla assoluto è sempre meglio di un tutto dove non puoi essere felice facendo il tuo destino. [...] Questa generazione si vendica di un furto, il furto della felicità, è un’accusa di alto tradimento”.
Insomma anche Michele ha dato fuoco alla sua vita per gridare contro un regime, ma contro un regime diverso, strisciante, dell’indifferenza, dell’indifferenza verso le vite dei più deboli, dei giovani.
Questi gesti altro non sono che un soffio d’amore, ma di un amore mancato, colorato di silenzio verso le aspettative mancate, straziato dalla voglia di diverso, che però rimane solo in attesa.
Ma l’eternità è qui; “Anna avrebbe voluto morire, Marco voleva andarsene lontano, qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano...”
Andrea Giombi
—————
Articoli-Pensieri
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
Interpellanza sulla eliminazione delle barriere architettoniche nel Comune di Fabriano
—————
—————
—————
—————
Gemellaggio tra la fontana Maggiore di Perugia e la fontana Sturinalto di Fabriano.
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
La politica deve disegnare il domani. Gemellaggio tra le fontane di Fabriano e Perugia, ed entrata di Fabriano nel consorzio delle Grotte di Frasassi
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
PROPOSTE IN MERITO ALLA TUTELA DELLA SANITA’ DEL TERRITORIO MONTANO FABRIANESE, IN VISTA DELLA CONFERENZA DEI SINDACI E DEL CONSIGLIO COMUNALE
—————
—————
—————
—————
—————
—————
Recupero del Ponte di San Lorenzo: un impegno di riscoperta dignità; ora la variante per ridare dignità al Fiume Giano
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
Qualcuno era Cirano; Don Chisciotte ha vinto. Analisi personale in merito al voto referendario
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
Caro Mirco... Perché non intitolare lo Stadio Comunale alla memoria di questo giovane uomo?
—————
Qualcuno era Cirano: Incontro con Ernesto Galli della Loggia, in merito all'immigrazione ed al ruolo del partito di massa
—————
—————
—————
—————
—————
—————
Qualcuno era Cirano: Recensione particolare de “Il nome di Dio è Misericordia” di Papa Francesco
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————
—————