Io sto con il Presidente Sergio Mattarella
Una riflessione sulla situazione politica cercando di porre confronti fra fatti storici e religiosi
“E’ uno dei quei giorni che ti prende la malinconia e non ti lascia più” e per questo devi, forse, affermare il tuo pensare a maggior ragione quando cerchi di rappresentare una forza politica locale di centro sinistra come è Fabriano Progressista.
Credo fermamente che il nostro Presidente della Repubblica abbia adempiuto correttamente agli obblighi che l’art. 92 della Carta Costituzionale gli impone a tutela del nostro Ordinamento e della nostra unità nazionale.
Innanzitutto, l’art. 92 della Costituzione statuisce che il Presidente del Consiglio dei Ministri incaricato “propone” e non obbliga la nomina dei Ministri, pertanto al Capo dello Stato è riservato un margine di discrezionalità.
Il margine di discrezionalità di scelta della nomina di alcuni Ministri è riservata laddove alcune scelte politiche, incarnate in alcuni eventuali Ministri, possano ledere i principi fondamentali del nostro Ordinamento giuridico.
E piaccia o non piaccia, il diritto europeo, come più volte ripetuto dalla Corte Costituzionale, nella gerarchia delle fonti del diritto è al pari della Costituzione subordinato soltanto nei confronti dei principi fondamentali, ma tra essi è di certo annoverabile anche il mantenimento della nostra Italia all’interno dell’Unione Europea.
Per quanto ho provato a spiegare, credo che il Presidente Mattarella abbia deciso di dire no al Prof.re Savona, in quanto le sue idee avrebbero potuto comportare un iniziale e subdolo distacco tra l’Italia e l’Unione Europea e per questo ha utilizzato il suo margine discrezionale nella scelta dei Ministri in favore dei principi fondamentali del nostro Stato di diritto.
Penso, e spero di non risultare saccente, che il Presidente della Repubblica abbia ripetuto un gesto conforme al diritto ma eclatante al pari del Papa emerito Benedetto XVI; difatti come Papa Ratzinger, che sembrava essere un mero dottrinario, ha compiuto un atto fortissimo e altamente inconsueto come le dimissioni dal Soglio Pontificio ripetendo il risalente gesto del gran rifiuto di Celestino V del 1294, per contrastare davvero la corruzione della Chiesa, così Sergio Mattarella ha affermato il suo no ad un governo che avrebbe potuto portare fuori dall’Europa l’Italia, ricalcando il suo gesto alla stregua di un atto altamente forte ma comunque coerente nei confronti dell’art. 92 della Costituzione.
Pertanto, le accuse di alto tradimento nei riguardi della Costituzione nei confronti del nostro Presidente Mattarella tramonteranno subito.
Credo che così come Papa Benedetto XVI abbia voluto mettere al centro dell’attenzione politica dei credenti, con la sua Enciclica “Caritas in veritate”, la valenza del diritto al lavoro garantito ed equo, così il nostro Presidente della Repubblica ha voluto mantenere e difendere il nostro stato da derive rivoluzionarie prive di ideologia e sinonimo di un ballo d’incertezze che l’Italia non può e non deve permettersi.
P.S.
E comunque Salvini non ha voluto altro che trovare un pretesto per aumentare il suo bacino elettorale, che si rispecchia nell’attuale reato di immigrazione clandestina, che significa semplicemente ipocrisia cristiana.
P.S. N.2
Alla fine il Governo è nato, sull’onda della parola cambiamento, ma quando le lodi partono da se stessi c’è poco di cambiamento positivo. Comunque già è evidente una politica sofistica alla Gorgia, il quale teorizzava il relativismo etico, basato sulla morale del momento. Infatti così come i grillini strillano in favore dei diritti sociali, allo stesso tempo, in contraddizione, vedremo trattare i migranti come delle bestie; d’altronde è questo il cambiamento, purché si abbia la poltrona, anche se finalizzato a soddisfare l’istinto bestiale, già tanto in passato soddisfatto.
Andrea Giombi
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Articoli-Pensieri
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