Qualcuno era Cirano; Le pagine del nostro In alto mare
Alla apatia e alla indifferenza della mia città, alle strisce nuove belle e bianche sopra le innumerevoli buche, vorrei iniziare a dire basta e a considerare i diritti sociali non come un qualcosa di desueto, come è d'altronde dire desueto.
E vorrei farlo a modo mio.
Sono qui in un posto in cui non dovrei essere e provo a chiudere gli occhi e a toccare la mia alcova, il mio desiderio di alcova.
"Mio fratello che guardi il mondo e il mondo non somiglia a te, mio fratello che guardi il cielo e il cielo non ti guarda", credo sia questa la ragione del romanzo di mio fratello dal titolo "In alto mare".
Anna e Giuseppe devono superare un muro per potersi stringere per mano davvero, ma chi è questo muro? Questo muro siamo noi, siamo noi che sopravviviamo ossequiosamente alla vita quotidiana del lavoro, quando c'è, e che crediamo nella libertà dell'evasione del sabato notte, rinnegando il messaggio di libertà lanciato da Gaber.
"Piccola mia, mantieni sempre la spensieratezza e la lucidità della tua giovinezza, anche quando il mondo attorno a te cercherà di strappartela in un vortice di cinismo e conformismo. Sii sempre rispettosa per la vita di tutti gli esseri umani e soprattutto per quelli che ti sembreranno essere totalmente diversi da te. Rimani innocente e non avere fretta di crescere. Mangia una torta Sacher e bevi del vino", così il babbo di Giuseppe si rivolge alla nipote: vuole che sia differente.
Domani per me sarebbe stato, forse, un giorno importante, ma sono felice di avere la voglia di differenza che è in questo libro, ed è per questo che penso proprio al giorno di domani.
Ti ringrazio vent'anni per avermi presentato Noah.
Apro gli occhi: "tu Noah sei proprio un pazzo, un pazzo proprio come il senso di questo libro, della tua piccola barca a remi, sei contro la vita imbellettata di plastica e per questo per te non è semplice vivere, ma io voglio essere come te"; d'altronde se c'è una strada sotto il mare, prima o poi ci troverà, se non c'è strada dentro il cuore degli altri, prima o poi si traccerà.
E caro Gianluca, scrivi davvero meglio di tuo fratello.
Andrea Giombi
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Articoli-Pensieri
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Interpellanza sulla eliminazione delle barriere architettoniche nel Comune di Fabriano
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Gemellaggio tra la fontana Maggiore di Perugia e la fontana Sturinalto di Fabriano.
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La politica deve disegnare il domani. Gemellaggio tra le fontane di Fabriano e Perugia, ed entrata di Fabriano nel consorzio delle Grotte di Frasassi
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PROPOSTE IN MERITO ALLA TUTELA DELLA SANITA’ DEL TERRITORIO MONTANO FABRIANESE, IN VISTA DELLA CONFERENZA DEI SINDACI E DEL CONSIGLIO COMUNALE
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Recupero del Ponte di San Lorenzo: un impegno di riscoperta dignità; ora la variante per ridare dignità al Fiume Giano
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Qualcuno era Cirano; Don Chisciotte ha vinto. Analisi personale in merito al voto referendario
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Caro Mirco... Perché non intitolare lo Stadio Comunale alla memoria di questo giovane uomo?
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Qualcuno era Cirano: Incontro con Ernesto Galli della Loggia, in merito all'immigrazione ed al ruolo del partito di massa
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Qualcuno era Cirano: Recensione particolare de “Il nome di Dio è Misericordia” di Papa Francesco
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