Caro Mirco... Perché non intitolare lo Stadio Comunale alla memoria di questo giovane uomo?
Perché non intitolare lo Stadio Comunale alla memoria di questo giovane uomo?
Caro Mirco...
Il 7 maggio prossimo ricorre l’anniversario della tua morte, che ti ha colpito non ancora venticinquenne, e questo mi spinge a scrivere.
Scrivo non per brillare della tua luce riflessa, non quindi per apparire di indole sensibile, volta però ad una mera pubblicità personale, ma solo perché avverto forte l’esigenza di, nel mio piccolo, far conoscere il tuo messaggio di forza.
Se penso a te, caro Mirco, non posso che pensare alla forza.
A vent’anni è tutto ancora intero perché si ha tutto ancora per possibilità, e tu queste possibilità non le hai purtroppo potute vivere.
Nonostante questo, pur dovendo costantemente combattere con un tumore per sette lunghi anni, non sei mai sembrato essere un malato, mai hai voluto vivere da malato, anzi, con estremo vigore hai sempre custodito e difeso la tua indipendenza e la tua autonomia.
Ricordo un episodio, quando nel febbraio 2014 venuto a trovarti insieme a tanti dei tuoi amici al reparto Hospice del nostro ospedale, reparto che accompagna il malato alla fine della vita, eri in piedi a chiedere qualcosa di buono da mangiare, e mostravi uno spirito da vero guerriero, una forza, un mordente, che vanno al di là anche delle qualità umane.
Da quel reparto non solo sei stato dimesso, ma hai vissuto in autonomia un intero anno ancora.
Caro Mirco sono convinto per come hai vissuto la malattia, che dopo aver conosciuto il dolore di persona sei riuscito ad impallidirlo, ad imballarlo e poi a sputtanarlo.
Proprio perché sei stato, attraverso la tua forza, capace di sputtanare il tuo tumore, credo fermamente che la nostra città abbia un debito morale nei tuoi riguardi.
Mirco, mentre penso a cose a cui non dovrei pensare, ritengo però fermamente che tu incarni pienamente i valori autentici dello sport: l’onestà, la fatica, l’impegno e l’autenticità.
Se non avessi dovuto imballare il tumore, avresti sicuramente calcato ancora il nostro stadio, anzi, avresti sicuro calcato stadi ben più importanti, avendo giocato perfino nelle giovanili dell’Ancona calcio e poi in quelle del Siena.
Per questi motivi, penso che la tua Fabriano, possa, o forse, debba ricordarti.
Ed un modo significativo e opportuno sarebbe quello di intitolarti il nostro Stadio Comunale, attualmente privo di una intitolazione, che ti ha visto in tante e tante partite con la maglia della Fortitudo Calcio.
Chi meglio di te, cosa meglio della tua memoria, potrebbe insegnare ai giovani fabrianesi, che lo sport non è questo attuale business unito al marketing, ma sudore, forza e voglia.
Mirco, il prossimo 9 maggio la tua famiglia, presso lo Stadio Comunale ha organizzato un evento per ricordarti, e ci saranno di certo tanti amici che vorranno darti un abbraccio!!!
Caro Mirco, ti ringrazio per il tuo messaggio di forza e vigore che mi hai e ci hai lasciato, e spero che il tuo essere, il tuo messaggio di vita possa essere ricordato in città come meriti.
Ti voglio bene, e se anche il tumore ti ha portato via da qui, sono certo che il tuo impegno ed il tuo messaggio che ci hai dato l’opportunità di ereditare, continuerà a vivere sempre, e per questo spero in un vero ricordo in città.
Così davvero tutti potrebbero conoscere il tuo essere, il tuo messaggio di forza e diventare così fonte di esempio per molti di noi, ed in qualche modo un esempio terreno di vincita persino verso l’odio e la morte...
Andrea Giombi
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