Stesso Palio, stessi problemi al Piano
Stesso Palio stessi problemi al Piano
Tutti in fila, avanti lo stendardo della Porta del Piano, dietro i nobili, capitanati dal Priore, Armigeri, Alfieri, Signori dei Castelli, Frati, Popolani e Popolane. E tutti in fila a rivedere e a toccare con mano gli stessi problemi di sempre.
Signori e signore del 1300, imbarazzati e nervosi nel rivedere, lungo la loro passeggiata annuale attraverso il rione del Piano, le stesse difficoltà consolidate.
- I Frati si domandavano il perché le bellissime Chiese di San Domenico e San Benedetto col “suo” Gonfalone, dovessero prender vita solo nei dieci giorni del Palio.
- Gli Alfieri con difficoltà riuscivano a camminare lungo i vicoli del Piano, le loro bandiere facevano continuamente un zig zag sciistico, a causa del selciato improponibile.
- I Nobili con la loro importanza, anche politica, sbuffavano nel vedere il loro quartiere pieno di potenzialità inespresse e calpestate. Il collegamento tra i Vicoli del Piano e il parcheggio del Torrione, rappresenta davvero un utilizzo di denaro pubblico mal speso. I Vicoli del Piano, oltre ad essere una bellezza cittadina, attraverso un buon collegamento dal parcheggio del Torrione, avrebbero potuto essere la suggestiva porta d’ingresso alla nostra peculiarità cittadina, il Museo della Carta e della Filigrana; che è per di più nascosto, e sembra quasi dover chiedere scusa per la sua presenza. Invece questa stretta via che così è stata fatta, simboleggia solo l’ assenza di lungimiranza dell’ Amministrazione Comunale. Le Mura cittadine sono in un elevato stato di abbandono, la vegetazione ne fa da padrona. Camminando tra i Vicoli del Piano la parola che più riecheggia in mente è : lasciato; tutto è lasciato, come lo è anche un bellissimo lavatoio del 1800. Questa struttura è posizionata al centro di una piazzetta nei Vicoli, davanti è esposto il segnale di pericolo. Non è ammissibile l’abbandono comunale in queste zone, ma purtroppo tale lavatoio testimonia apertamente questo abbandono. Non si può semplicemente recintare e mettere un segnale di pericolo lavandosi le mani su tutto. Lavaggio delle mani che i nobili compievano proprio lì, ma oggi non gli è più permesso, se non a rischio e pericolo di loro e degli abitanti della zona, considerando che la struttura è annessa alle abitazioni.
- Tutti inoltre durante il corteo si coprivano il volto a causa del cattivissimo odore presente. Odore che per non essere ipocriti, deriva con altissima probabilità dagli scarichi delle Cartiere Miliani, essendo l’unica industria presente nel quartiere.
Il Palio è finito anche quest’anno, la bandiera del rione è passata dando un’emozione di spensieratezza ma non ha comunque tolto le difficoltà quotidiane. Il Piano, Fabriano, soprattutto in questo momento di crisi industriale, deve imparare dal passato, dagli errori che hanno condotto all’abbattimento delle quattro porte cittadine, per dare lustro alla nostra bella città. Fabriano non può essere più quella che “ Porta Magenta indica un segnale di senso unico.”
Andrea Giombi
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Articoli-Pensieri
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