Questione casupole capannette sopra il fiume Giano. Risponde l’Assessore Alianello e ribatte il Comitato alla Scoperta del Giano
Come è, e come potrebbe essere
Il bello per chi scrive è riportare le piene dichiarazioni quando queste già da sole racchiudono, meglio di tutto il resto, la situazione; nel caso specifico: le capannette sopra il fiume Giano che ne impediscono la totale scopertura.
L’Assessore ai lavori pubblici Claudio Alianello, sollecitato dal sottoscritto il 28.2.2015 sulle pagine de: “L’Azione” così nel merito risponde a pagina 6 nel numero del 14.3.2015 della stessa, così importante, testata giornalistica.
Scrive:
“[…] Occorre precisare che per i manufatti risultati abusivi è stata emessa ordinanza di demolizione ( e due sono già stati abbattuti), mentre per quelli ad oggi risultanti regolari, in ossequio a quanto previsto nel piano di recupero approvato dal Consiglio comunale, è prevista la loro demolizione e la successiva ricostruzione con oneri a carico dei fondi della ricostruzione. Nel rispetto delle attività commerciali, che senza tali manufatti perderebbero l’agibilità e quindi la possibilità di proseguire nelle loro attività, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche dell’area ed in conformità alle disposizioni per la tutela dell’ambiente costruito dettate dalla competente soprintendenza, tali manufatti verrano ricostruiti, garantendo la visibilità del fiume e favorendo la fruibilità della zona sia ai proprietari che ai cittadini e ai turisti che vorranno vedere il ponte dell’Aéra, nel caso in cui l’iter consente di approvare la varianet per la scopertura anche del tratto di fiume Giano che scorre dietro il mercato coperto”.
Risponde, sempre sulle pagine de “L’Azione” del 21.3.2015 il Comitato alla Scoperta del Giano:
“A seguito del recente intervento dell’assessore Alianello, in cui si fa il punto sui lavori in corso presso il fiume Giano, come Comitato ci sentiamo in dovere di intervenire in quanto sono state fatte delle affermazioni incomprensibili, se non addirittura fuori luogo, in merito al mantenimento di alcune baracche costruite sopra l’attuale copertura.
Cio’ non solo perché le leggi nazionali vietano chiaramnte l’edificabilità su tali aree (testo unico sulle acque pubbliche art.96 R.D. n. 523 del 1904)con relativa inconistenza di qualsiasi diritto eventualmente accampato dai trasgressori (trattandosi di un bene indisponibile dello stato), ma anche perché lo stesso Demanio Idrico della Provincia di Ancona si è chiaramente espresso nel dicembre 2013 in merito alla questione fabrianese, ribadendo come sia “indispensabile lo sgombero immediato dei manufatti insistenti sull’area demaniale.” E avendo già dato precisa disposizione: “Il comune di Fabriano dovrà predisporre urgenti provvedimenti affinché comunichi ai proprietari la necessaria azione di demolizione a loro spese”.
Probabilmente si è dunque trattato di un refuso, o di un errore di stampa: non vogliamo infatti pensare che l’amministrazione comunale, in opposizione a leggi nazionali e disposizioni provinciali, si stia muovendo per mantenere la situazione indecorosa che è visibile in questa immagine.
Piuttosto, rimanendo in tema di “urgenti provvedimenti”, ci preme ricordare di come sia necessario, anche per creare il minor disagio possibile alle attività commerciali e nel rispetto della legalità, procedere con la famigerata variante che dovrà decretare la totale riapertura del corso cittadino del Giano: variante sbandierata da oltre 10 mesi ma di cui, fiumi di parole a parte, non si ha ancora alcuna traccia.
Ad ogni modo, puntualizzato ciò, siamo comunque pienamente confidenti che la Giunta vorrà ora procedere con la rimozione totale e definitiva della copertura come richiesto dai cittadini, che il progetto sarà modificato per renderlo compatibile con l’armonia urbanistica di un centro storico medievale, e che il ponte dell’Aera, così come l’intero corso del fiume, saranno finalmente e pienamente godibili a fabrianesi e turisti”.
Da tali espressioni si affermano e vivono due modi di intendere l'agire pubblico e quindi la politica:
“Una politica che è solo far carriera…” cosi cantava Guccini in “Dio è morto”, a voi la scelta di addebitare tale significato all’Assessore Alianello o al Comitato alla Scoperta del Giano.
Andrea Giombi
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