PUNTO NASCITA FABRIANO Si spostino i medici e non le mamme
Una proposta concreta per ridare giusta centralità al territorio fabrianese Lettera aperta al Dott. Stroppa - Direttore Ast di riferimento
Come noto la normativa che ha dettato la chiusura dei punti nascite è legata a garantire la sicurezza delle partorienti e dei nascituri.
Il principio è semplice, la struttura sanitaria effettua un numero di parti inferiore ad una certa soglia
e per tale ragione non v’è piena garanzia di professionalità che possa tutelare mamma e figlio.
Il medico ginecologo per effettuare un parto, mi si permetta il paragone per entrare in medias res con il lettore, è trattato alla stregua di un pilota di un aereo che prima di poter diventare comandante deve sostenere un numero considerevole di ore di volo per dare la garanzia di sicurezza ai passeggeri.
Principio sotteso che si ritiene condivisibile.
Ad ogni modo, se il principio riguarda la tutela della sicurezza tanto delle mamme quanto dei nascituri è, altresì, evidente come la sicurezza delle famiglie dell’entroterra fabrianese sia messa in dubbio in quanto le stesse sono costrette ad affrontare un tragitto tortuoso, in un momento bellissimo ma altrettanto delicato, per recarsi presso il punto nascita più vicino di Jesi, o decidere di andare fuori la nostra Regione Marche.
Il percorso di chiusura del nostro punto nascite è stato recentemente sancito anche con la sentenza del Consiglio di Stato n. 5250 dell’11.06.2024, la quale sostanzialmente ha posto la conferma delle determine del Direttore Generale n.n. 913 e 916 del 2015 con il quale veniva approvato l’assetto dei punti nascite in Regione e che assumeva il ruolo di atto presupposto del seguente provvedimento di Asur Marche di chiusura del punto nascite di Fabriano avvenuto il 13.02.2019.
Ad ogni modo nel 2016, quando il numero dei parti era sotto la soglia prevista per legge, intervenne un accordo tra l’Asur e l’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona recepito con atto n. 472 del 29.07.2016 con il quale veniva dato seguito al “progetto di collaborazione tra il Punto Nascita del Presidio Ospedalieto E. Profili di Fabriano e Punti Nascita Salesi – A.O. Ospedali Riuniti di Ancona” con la durata di due anni.
Tale accordo, in sostanza, prevedeva lo spostamento dei medici anziché delle partorienti.
La logica della operazione era, dunque, quella di garantire il rispetto dei canoni di sicurezza, in quanto ad operare erano medici esperti e, al contempo, la zona del fabrianese veniva assistita proprio per evitare la delocalizzazione delle famiglie in un momento tanto bello quanto delicato.
Si legge nell’accordo citato:
“il punto nascita di Fabriano si trova nella condizione di viabilità meno favorevole sia come distanza che come percorribilità delle strade. I professionisti del punto nascita di Fabriano, potranno, in questo modo, acquisire sempre maggiore formazione, esperienza, casistica e manualità e garantire tutti i criteri di qualità e sicurezza richiesti nel percorso nascita, migliorando il totale assetto organizzativo e professionale”
Si concludeva nel bilanciare, con equo buon senso, la tutela di un vasto territorio ed il rispetto del criterio della sicurezza:
“Con tale organizzazione, ai fini della valutazione personale, si andrebbe al superamento del problema che sta alla base del parametro minimo fissato dai nuovi standard ospedalieri ministeriali, poiché permetterebbe ai professionisti di Fabriano di operare in un reparto dislocato in più sedi (Fabriano – Ancona), rispettando tuttavia quanto previsto dagli indirizzi Asur in materi di PDTA e livelli di assistenza previsti dalle specifiche reti cliniche”.
Alla luce di ciò, si reputa tale via una opportunità di approfondimento, soprattutto in questo momento di confronto politico, proprio per ridare futuro ad un territorio quello fabrianese troppo spesso abituato a continui tagli.
La notizia della riapertura costante del reparto di pediatria credo segua la filosofia di distribuzione equa del servizio sanitario nelle sue fondamentali articolazioni.
Mi preme chiedere, pertanto, al Dott. Stroppa se v’è la fattibilità tecnica di ripetere accordi come quello sopra citato e, alla parte politica, di affrettarsi a connettersi maggiormente con i reali bisogni delle persone.
E, conseguentemente, l’invito ad approfondire tale possibilità viene rivolto anche ai nostri amministratori che intendono guidare la nostra importante e bella Regione, che ha un nome al plurale e proprio per questo deve tutelare tutto il suo vasto e plurale territorio
Fabriano, lì 15.07.2025
Assessore Avv. Andrea Giombi
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