Intervista a Vincenzo Gentilucci,coordinatore regionale della U.I.L.M., Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici
Le nostre tre domande vengono rivolte ora alla UIL, dopo averle poste alla CGIL e alla CISL e aver ricevuto risposta. Il tutto per tentare di avere un quadro completo da parte di chi ha subito questa vertenza conclusa. Le tre domande sono state risposte anche dal Sindaco, e sono state inviate alla Senatrice Maria Paola Merloni, che ad oggi non ha ancora risposto.
La vicenda di crisi occupazionale della INDESIT è terminata; che ne pensa dell’epilogo?Come vuole rispondere al segretario del PD locale che ha dichiarato: “ L’azienda ha previsto un piano di investimenti pari a circa 70 ML di euro a livello nazionale; non riteniamo ovviamente l’attuale accordo sufficiente, ma data l’attuale situazione ritengo che fosse il miglior accordo possibile. Su questo mi sembra di essere in linea con la stragrande maggioranza dei lavoratori (quasi l’80%) che lo hanno approvato.”
La vertenza Indesit, ci ha visto impegnati a cercare di far cambiare il progetto industriale aziendale che vedeva la volontà di chiudere nel nostro territorio lo stabilimento di Melano e la dichiarazione di 1.425 esuberi sui siti italiani.Dopo numerose e mirate lotte, sulle quali la Uilm a tutti i livelli, si è adoperata insieme ai lavoratori ,che ringrazio, siamo riusciti a far recedere l'azienda dai suoi propositi e credo che, anche grazie alla nostra forzatura del penultimo incontro (quando oramai tutti davano per scontato l'accordo, mentre per noi mancavano alcuni tasselli), la rottura da noi provocata del tavolo, abbia fatto comprendere all'azienda la determinazione a non accontentarci. Melano rimane aperta, anche se con tante incognite, ma non ho visto mai uno stabilimento chiuso che viene riaperto, non vi sono licenziamenti unilaterali nei prossimi 5 anni, ci sono, se non ricordo male, 82 milioni di € per investimenti in Italia di cui 43 milioni a Fabriano. Tutto bene allora? Sicuramente no, concordo con il segretario locale del PD, è stato l'accordo migliore possibile nella fase drammatica che stiamo vivendo, ma rimanda i problemi. Se gli investimenti non daranno i loro risultati e non si recuperano produzioni sui mercati di riferimento, saremo punto accapo tra 5 anni. Intanto, purtroppo, ci saranno anche ripercussioni negative sul salario dei lavoratori che saranno interessati dalla cassa integrazione straordinaria.
La Sen. Maria Paola Merloni è stata eletta in questo territorio. Che ne pensa del suo silenzio sulla stampa e del suo operato nelle istituzioni?
Io non vorrei entrare nei ragionamenti politici partitici, io rimprovero sicuramente ai figli di Vittorio, di non voler proseguire su quello spirito che metteva al centro, nelle idee del padre fondatore Aristide portate avanti da Vittorio nel tempo, la responsabilità sociale sul territorio e la dignità del'uomo operaio all'interno delle fabbriche. Dopodiché; la politica, i politici del territorio in genere, dovrebbero lottare all'interno dei propri partiti per pressare i politici governanti italiani in modo da mettere in atto politiche attive che possano arrestare questa lenta ma inesorabile deriva industriale; ad iniziare dall'abbassamento dei costi proprio della politica, dalla diminuzione della burocrazia e abbattimento della corruzione. In Italia per fare un'azienda, occorrono 3/4 anni mentre in Europa 6 mesi, e la politica dovrebbe impegnarsi per la creazione di nuove infrastrutture e l'abbattimento del cuneo fiscale. Ma questa è un'altra storia.
Quale è il vostro rapporto con l’Amministrazione locale? La vicenda del manifesto tolto da Palazzo Chiavelli è il simbolo di una distanza del nostro Comune da voi lavoratori?
Lo striscione tolto dal comune come le bandiere fuori dalle fabbriche, sono state tolte in quanto la vertenza è terminata dopo l'accordo, ma siamo pronti a tirarle fuori nel caso non si riesca a portare avanti nel migliore dei modi questo nuovo progetto industriale concordato, e soprattutto qualora non si rispettino i patti.
Le leggi vengono fatte dalla politica, servono leggi straordinarie in questa fase straordinaria, non serve solo impegnarsi sugli ammortizzatori sociali, serve rivedere tutto ciò che può riportare in sesto l'industria manifatturiera italiana. Fino a che la politica non inizierà a dare segnali in tal senso, credo sia inevitabile che continui l’allontanamento dei cittadini dalla politica. Senza l'industria l'Italia muore e questo non mi sembra sia ben compreso dai governanti. Noi con i denti stiamo cercando di poter salvare anche un solo posto di lavoro perché solo le mani sporche di lavoro “profumano” di dignità.
Andrea Giombi
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Articoli-Pensieri
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Interpellanza sulla eliminazione delle barriere architettoniche nel Comune di Fabriano
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La politica deve disegnare il domani. Gemellaggio tra le fontane di Fabriano e Perugia, ed entrata di Fabriano nel consorzio delle Grotte di Frasassi
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PROPOSTE IN MERITO ALLA TUTELA DELLA SANITA’ DEL TERRITORIO MONTANO FABRIANESE, IN VISTA DELLA CONFERENZA DEI SINDACI E DEL CONSIGLIO COMUNALE
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Qualcuno era Cirano; Don Chisciotte ha vinto. Analisi personale in merito al voto referendario
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Qualcuno era Cirano: Incontro con Ernesto Galli della Loggia, in merito all'immigrazione ed al ruolo del partito di massa
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