FESTIVAL DELLA CARTA DI FABRIANO
La realtà è la seguente: Fabriano è una città di passaggio per una intera generazione nata nella città della carta e dei fabbri.
Mi sto riferendo ai giovani i quali vedono la nostra città come un luogo dove, purtroppo, trascorrere soltanto un periodo natalizio od estivo e non certo come il luogo dove vivere e costruire il futuro, per non parlare di coloro i quali si trovano a dovere ricominciare da capo in seguito ad un posto di lavoro perso.
E' l'assenza di futuro che proprio colora l'attuale presente fabrianese a devastarci, ed il pittore è sicuramente rinvenibile in una classe politica (maggioranza ed opposizione) o presunta tale, che è sempre stata complice nel voler privilegiare il proprio guadagno al futuro cittadino, e così il futuro si sta allontanando rendendo la nostra città assimilabile al numero 47 della smorfia, priva anche della voglia di futuro.
Il festival della carta certamente non può essere una panacea di tutti i mali conclamati e cronici, ma può, a mio modesto avviso, riuscire a raggiungere un obiettivo: rendere la nostra Città viva, con voglia di energia, mordente e desiderosa e bramosa di invertire l'attualità.
Tutto il mondo è orientato all'elettronica, alla velocità digitale e conseguentemente alla precarietà anche esistenziale; la nostra Città invece è famosa il tutto il mondo per il prodotto oggi quanto mai anticonformista con questa rapidità: la carta.
In un contesto in cui la globalizzazione impone una omologazione economica, che per essere vincente deve risultare semplicemente maggiormente produttiva e veloce, la peculiarità della nostra carta rappresenta una alcova, un luogo impenetrabile e protettivo, che può comunque difenderci dalla economia selvaggia volta ai numeri.
La carta è immortale! E noi dobbiamo fare di tutto perchè questo nostro emblema ci possa quanto più proteggere e difendere da questa apatia causata da una crisi economica che in questo 2018 verosimilmente sarà ancora più disumana.
Il "FESTIVAL DELLA CARTA" è un'idea che, se accettata da chi oggi ha i numeri politici di governo, lo ripeto anche in questo scritto, può rappresentare in modo serio e concreto una vetrina mondiale per la nostra Fabriano; le nostre mura potrebbero diventare il museo indiscusso del prodotto carta oggi messo in discussione dalla globlizzazione, ma che proprio la globalizzazione non potrà mai ripudiare del tutto, e noi dobbiamo diventare i custodi di questa peculiarità che è, di certo, la peculiarità più importante e per questo maggiormente resistente verso questo nuovo mondo.
Il festival potrebbe unire la letteratura, l'artigianato, le botteghe, l'arte, le nuove sperimentazioni (si pensi alle cappe aspiranti decorate dalla carta),l'archivio storico, dare lo stimolo giusto per riaprire l'Università locale d'ingengneria cartaria, insomma potrebbe essere la voglia di catturare ed afferrare una nuova direzione volta a rendere Fabriano non più sprecata ma antagonista nei confronti della "cultura dello scarto", che oggi investe anche la reale e stabile permanenza delle Cartiere.
Questa opportunità può darci una stabilità nel legare la Città alla carta in modo indissolubile e quindi difendere il lavoro connesso a tale prodotto, e potrebbe produrne anche di ulteriore, si pensi a quanto detto sopra ed al turismo che verrebbe suscitato.
In Comune è depositata una mozione che afferma tutto ciò; approviamola insieme!
A molti come me voglio dire che non è vero che c'è solo il nero, basta volerlo, nonostante molti vogliano fartici ripiombare.
Fabriano sei bellissima e questa non è una pazzia ma una proposta fattibile e concreta!
Andrea Giombi
Qui di seguito la mozione presentata
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Articoli-Pensieri
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Interpellanza sulla eliminazione delle barriere architettoniche nel Comune di Fabriano
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Gemellaggio tra la fontana Maggiore di Perugia e la fontana Sturinalto di Fabriano.
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La politica deve disegnare il domani. Gemellaggio tra le fontane di Fabriano e Perugia, ed entrata di Fabriano nel consorzio delle Grotte di Frasassi
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PROPOSTE IN MERITO ALLA TUTELA DELLA SANITA’ DEL TERRITORIO MONTANO FABRIANESE, IN VISTA DELLA CONFERENZA DEI SINDACI E DEL CONSIGLIO COMUNALE
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Recupero del Ponte di San Lorenzo: un impegno di riscoperta dignità; ora la variante per ridare dignità al Fiume Giano
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Qualcuno era Cirano; Don Chisciotte ha vinto. Analisi personale in merito al voto referendario
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Caro Mirco... Perché non intitolare lo Stadio Comunale alla memoria di questo giovane uomo?
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Qualcuno era Cirano: Incontro con Ernesto Galli della Loggia, in merito all'immigrazione ed al ruolo del partito di massa
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Qualcuno era Cirano: Recensione particolare de “Il nome di Dio è Misericordia” di Papa Francesco
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