FABRIANO: PAPA FRANCESCO E L'ACCIAIERIA DI PIOMBINO

Il PAPA dà ascolto e chiede di intervenire a favore degli operai dell’acciaieria di Piombino

Questo è stato un appello che gli operai dell’acciaieria Lucchini di Piombino hanno rivolto a Papa Francesco: “ Santo Padre  interceda affinchè l’Acciaieria Lucchini non chiuda; se qui chiude domani siamo poveri tutti; essendo in cassa integrazione, il mutuo, i figlioli, mia moglie non lavora, non c’è tanta strada; Papa preghi per noi; ci riservi una preghiera anche per noi di Piombino, una zona rischia di morire, 4500 persone rischiano di andare a casa.”

 Nell’udienza generale di mercoledì 23 aprile il Santo Padre ha così risposto: “Ieri ho ricevuto un video appello da parte degli operai della Lucchini di Piombino, mi ha davvero commosso e reso triste. Cari operai, cari fratelli, sui vostri volti era dipinta una profonda tristezza di padri di famiglie, che chiedono solo il loro diritto di lavorare per vivere dignitosamente e per poter custodire, nutrire ed educare i propri figli. Siate sicuri della mia vicinanza e della mia preghiera  per voi, affinchè quando si spengono le speranze umane rimanga sempre la speranza divina che non delude mai. A tutti i responsabili chiedo di compiere ogni sforzo di creatività e di generosità per riaccendere la speranza dei nostri fratelli. Per favore aprite gli occhi e non rimanete con le mani incrociate!”

Il Papa in questa sua risposta ha dato ascolto agli operai e indicato cosa sia il bene e cosa invece il male. Nel suo appello a non essere indifferenti alle condizioni dei lavoratori ha fatto emergere  chiaramente come il male sia nelle scelte economiche che vanno a scapito dei “ padri di famiglia che chiedono solo il loro diritto di lavorare, per vivere dignitosamente e per poter custodire, nutrire ed educare i propri figli”, e ha mostrato verbalmente  come questo male  sia presente  in coloro che “ rimangono con le mani incrociate.” Non si può confondere la demagogia con la necessità di giustizia vera. Ebbene questo emozionante dialogo tra i lavoratori di Piombino e Papa Francesco  ci porta l’attenzione anche sulla situazione della nostra Fabriano: al posto dei lavoratori di Piombino potevano esserci quelli fabrianesi e l’appello del Papa poteva essere rivolto anziché agli imprenditori della Lucchini agli imprenditori di Fabriano. Il Papa in questa occasione si è mostrato anche un grande uomo politico, un uomo di Stato. Don Ciotti dice che il buon cristiano deve avere in una mano il Vangelo e nell’altra la Costituzione: non credo di essere blasfemo nel sottolineare come fede e politica, intesa nel suo senso alto e vero d’interesse collettivo, debbano e possano essere unite. Il 25 aprile è stata la ricorrenza della liberazione e il 27 aprile è avvenuta  la canonizzazione di Papa Giovanni XIII e Giovanni Paolo II: penso che ci sia un’unione tra la resistenza partigiana che ha dato vita ad un ordine nuovo, lo stato repubblicano di diritto, e questi  Santi che hanno dato un ordine nuovo alla Chiesa, rendendola universale ma vicina davvero alla persona. Un’unione che, nei rispettivi ambiti, però porta sempre con sè l’istanza di una giustizia vera.

Andrea Giombi